lunedì 5 dicembre 2011

Un pò di Retorica

martedì, 17 maggio 2005

                                                          

Interno sera. A cena.
Avvolto dal calore dei miei familiari, alle prese con un tenace spezzatino al sugo, la tv accesa su Bonolis, ascoltando distratto il suo solito sproloquio indistinto che però aiuta il calore di cui sopra, mi arriva improvvisa una luce, un'espressione che non t'aspetti in un programma televisivo, per di più su raiuno:
"...il tintinnio dei suoi gesti...".
Gesù, dico ad alta voce, ma questa è una sinestesìa*. Lo sguardo dei miei, estasiato e protettivo, conferma il mio ruolo di capofamiglia onnisciente, al timone della barca familiare, da cui tutto dipende, e mostra loro soddisfatti della mia superiorità culturale, in supplichevole attesa delle mie spegazioni.
Io invece ripenso ad un esame di qualche anno fa franato tra l'altro sull'esplicita e bastarda richiesta di un esempio di sinestesìa, oltre "l'urlo dei papaveri in fiore" citato dal libro di testo. Nonostante la spiegazione dettagliata ed esauriente che offrìi sulla forma e la struttura di questa figura retorica volevano anche un esempio! Durante pochi ma lunghissimi secondi pensai freneticamente a qualcosa come un milione di locuzioni che avrebbero potuto accontentarli.Naturalmente alla fine fu il buio. Tentai di salvarmi affermando che in realtà, dopo Ungaretti, chi altri avrebbe potuto mai rendere meglio una semplice figura retorica. Niente da fare. Quasi inutile aggiungere che quell'esame costituì la fine della mia carriera universitaria.
Ora dopo anni di rimpianto e tormento eccolo arrivare, il bastardo esempio:
"il tintinnio dei suoi gesti".
Bonolis-Ungaretti aveva guarito la mia zampa dall'atavica spina, tirato via il brandello minuscolo di carne dagli abissi delle mie gengive, fatto esplodere alla memoria il nome che da anni non riuscivo a ricordare, eccetera eccetera.Ora, non mi resta che sperare nellla longevità del mio già allora anziano professore per ottenere il mio riscatto, avere finalmente la mia seconda occasione...

*SINESTESIA: figura retorica consistente nell'associazione di due parole relative a sfere sensoriali diverse.

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