lunedì 5 dicembre 2011

domenica, 25 giugno 2006 
 
a un certo punto uno decide di scrivere una poesia
c'è un'urgenza disfatta
perché si sente in contatto con  energie cosmiche ancestrali
nella tua voce disciolta
al centro di un universo di sensazioni che cercano scampo
da un amore stanco dei nostri pensieri
invocano una via di fuga
e di sguardi scrostati
percorrono frenetiche il dedalo intricato di vene e capillari
da pacate illusioni
miste a malinconiche pulsazioni
E la voce rimane
che accelerano battiti e respiro
affannata avvinghiata sospesa
e spingono il corpo ad aprire vie di fuga
al ricordo di sguardi
a lasciar squarciare fuori la necessità di esplosione
sinceri affamati
per evitare implosioni
le nostre vite stupite
e allora scrivi una poesia e dopo pensi:
una scorreggia sarebbe stata più efficace.

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