lunedì 5 dicembre 2011

Albergo...Albergo...Albergo

sabato, 08 ottobre 2005

Il pianista sale il gradino del piccolo palco annerito dalla moquette consunta e sporca di chewingums spiaccicate, cicche stritolate, macchie di birra e wisky ormai disperse e confuse. sale e guarda lo sgabello di pelle nera sbrindellata che fatica a contenere un'imbottitura oramai aggrumatasi ai lati in praline di gommapiuma e celophan e truciolato.
Albergo...Albergo...Albergo
solleva - la testa china di lato - il copritastiera del piano a coda, un Petrov sorpreso esso stesso d'essere stato lasciato lì a squamarsi lentamente. batte un tasto bianco, il centrale, poi uno nero poi il bianco di nuovo, stumb, nessun suono, stumb stumb, batte un basso, un acuto, sente l'armonico, si siede.
Carta a me...Carta a me...Carta a me...
si spengono il vocìo fumoso lo scricchiolìo delle sedie le risate inutili
Carta a me...Carta a me...Carta a me...
un accordo, minore settima, settima dominante maggiore settima...All the think you are Body and soul scivolano su una bossa lenta, lentissima
Carta a me...Carta a me...Carta a me
si aggiusta un poco sullo sgabello che si solleva da una parte, Walking bass la sinistra, entra la destra martellante, Confirmation Yard bird suite Billie's bounce. intorno stanno confuse sagome buie, i bicchieri a mezzaria, a battere il tempo con la punta dei piedi...Cazzo col tallone, portate il tempo col tallone, oppure state fermi, respirate lentamente, un respiro lungo profondo e trattenete l'aria, la musica, l'armonia perfetta
Albergo...Albergo...Albergo...
a Bud

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